domenica 12 ottobre 2008

Il passato non è passato

Chi studia la storia spesso trova delle analogie tra il mondo odierno e quello del passato. Certo bisogna avere i mezzi e le conoscenze per riconoscerle, forse anche una piccola dose di onestà intellettuale.
Se però prendiamo in considerazione la nostra vita, ciò che ci ha fatto soffrire, gioire, piangere e ridere è più facile capire come il passato a volte ritorni e non possiamo ricacciarlo nel dimenticatoio, anche se ci ostiniamo a farlo.
Ci sono fatti e persone che sono indelebilmente scritti nella nostra anima, che nessuno potrà cancellare per quanto la vita ci possa cambiare. Ci sono luoghi che rimangono dentro e che ci appaiono quando meno ce lo aspettiamo. Ci sono frasi ascoltate magari distrattamente anni prima che ci suonano alle orecchie come degli insegnamenti, dei moniti, come le soluzioni dei nostri problemi che non siamo riusciti a risolvere fino a quel momento.
La memoria per uno strano motivo, nella società attuale è pericolosa; si tende a lasciare nell'oblio tutti i fatti storici che hanno oscurato il nostro paese: la resistenza, la lotta dei magistrati contro la mafia, il caso ustica, il caso Moro, la strage di Bologna...
Se ci vien tolta la memoria collettiva condivisa, quello che ci resta è la memoria individuale, con le nostre esperienze, con il nostro senso critico maturato grazie alle persone che ci hanno accompagnato lungo il viaggio della vita, e questa libertà, se noi vogliamo, non ce la può togliere nessuno.

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